
“Per quel che mi riguarda, io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti.”
Robert L. Stevenson
così scriveva uno scrittore, un viaggiatore, ma cosa rappresenta esattamente per noi popolo del secondo millenio il viaggio?
ho viaggiato, per famiglia con i miei genitori, per studio, per lavoro, per famiglia ancora, per diletto per la voglia che ti assale che è forse come un prurito o forse come il desiderio di respirare aria diversa di godere di atmosfere non usuali, ho viaggiato per amicizia, per dovere a volte forse anche per abitudine.
mi viene da pensare che il viaggio sia a volte per quel che mi riguarda un bisogno fisico e mentale di recuperare la mia dimensione, il mio spazio, o di far entrare nella mia casa altri ambienti altre culture altre persone
ho viaggiato anche con la mente, nel significato che a questa espressione dava mia madre: viaggiare con la mente, per conoscere altro dal tuo consueto vivere, per esplorare sensazioni, emozioni che un libro, un quadro, una poesia, un film, possono darti
il viaggio dentro ai problemi, alle idee, un viaggio dentro noi stessi, il viaggio attraverso l’Umanità che vorremmo ci fosse ogni viaggio mi ha lasciato qualcosa che difficilmente potrò dimenticare, profumi, colori, paesaggi, volti, mani, ma anche dolore, e disperazione, miseria
il difficile è quando torno raccogliere tutto quello che la mente, il cuore, gli occhi mi hanno lasciato dentro, fermare il tutto affinchè non mi possa dimenticare
e poi stranamente al nuovo viaggio ritrovo sensazioni emozioni, volti, mani, situazioni che mi sembra di aver conosciuto da sempre.
per me ogni viaggio rappresenta la possibilità di vivere una vita diversa
e stranamente, meravigliosamente tutte le “vite” che ho trovato altrove mi sono piaciute così tanto da farmi diventare diversa ogni volta e che messe insieme formano quella che sono ora
sono nomade e curiosa della vita
Non sono un gran viaggiatore, lo ammetto. Preferisco muovere la testa che i piedi. Però quando parti, se lo fai con le persone giuste, o nel giusto stato d’animo, è un’esperienza che ti cambia! 🙂
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Si se poi il viaggio non è preconfezionato, ma hai la possibilità di gestirtelo è favoloso, vivi davvero i luoghi e le personr
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Già, quello è vero.
Ma viaggiare in quel modo è molto più impegnativo di starsene a casa 😉
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ahahaah su questo non ci piove
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🤣🤣🤣🤣
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È una bella riflessione…🌹
Io il perché lo trovai molto tempo fa in una breve riflessione… Sono figlia di emigrati, dunque ho sempre pensato che il viaggio e quella voglia di scoperta fosse qualcosa di innato, che mi portavo dentro.
☺️
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Sai a volte l’ho pensato anche io anche se i miei non erano emigranti, ma è qualcosa che urge dentro! Grazie davvero
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Grazie a te “Pitilla”!!! ☺️🌹
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🌺❤️
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Se fosse per me non mi muovo, poi quando vado sono quello che si diverte di più
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😀😀😀lo immagino!!
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E io sono nomade e curioso della vita come te…😊 il viaggio comincia prima nella testa…il momento della programmazione…e poi si parte lasciando comunque tanto agio alla improvvisazione
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Si esatto!’
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