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tramonta il sole

tramonta il sole
sui fianchi del mare
scivola nei solchi delle onde
ad infuocare oscuri abissi
dove abita il buio del giorno

la notte abbandona i sogni
sulla soglia dell’alba

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Autore: Nonna Pitilla

Beh io sono una "donna, mamma, nonna", in pensione ormai da un po' di anni che ha amato e ama scrivere poesie e favole e cucinare e occuparsi di pittura o meglio di arte in generale. faccio molto volentieri la nonna di una bellissima bimba di 4 anni che è la mia vita, ma non ho abbandonato le mie passioni che volentieri condividerei con voi se volete. Il mio nome è Matilde, ma mia nipote mi chiama così nonna Pitilla... La Pitilla è un tipico pane salentino (lei non poteve saperlo), ma devo dire che mi rappresenta - anche se sono nata e ora vivo a Parma- amo la cucina in tutte le sue forme!

51 pensieri riguardo “tramonta il sole”

    1. no non proprio o non solo, (io coi soprannomi non vado quasi mai d’accordo ah ah), ma perchè è come dire brillante luminoso come un tramonto d’estate, e avevo bisogno della luce di un tramonto estivo, qui diluvia da stanotte! forse ci sono anche voli di uccelli e poi in ultima analisi perchè mi piace molto

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      1. Difficile che non piaccia a chi ha una certa sensibilità 😉
        I soprannomi sono quasi sempre tremendi, Chopin li odiava. Solo una volta ha dato un titolo di fantasia a una mazurka, ma era giovanissimo. Anche Mahler in un primo tempo riempì di titoli descrittivi le proprie composizioni, ma poi li espunse tutti.
        (Quella dei titoli apocrifi è una mania spiccatamente anglosassone, noi siamo meno inclini.)

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          1. Nel libro avevo dato conto dell’insofferenza di Chopin, citando solo i titoli fasulli più famosi e perciò imprescindibili (Tristezza, La goccia d’acqua, Valzer del minuto, La caduta di Varsavia); poi a volume già pubblicato, mi è venuto in mente che avrei potuto metterne un elenco completo in appendice. Vabbe’, pazienza 🙂

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          2. Grazie, purtroppo non è andata bene. Ha avuto ottime recensioni ma ha venduto meno di quanto si sperava – a causa del momento difficile dell’Einaudi: non è stata pubblicizzata per niente.
            L’editoria italiana ha sempre faticato. Gli italiani, si sa, leggono poco. Forse gli italiani che scrivono sono più numerosi di quelli che leggono.
            L’altro ieri mi è giunta la notizia del fallimento della Utet, o meglio di quel poco della Utet che era rimasto. Cattiva gestione e Internet l’hanno massacrata. Una vicenda che è la perfetta rappresentazione dei tempi che viviamo.

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          3. la cosa non mi meraviglia, ma mi intridtisce moltissimo! io conservo ancora la biblioteca dei mie genitori che è immensa e la mia e quella di mio marito che sono beh due stanze zeppe di libri e per fortuna mia figlia mi dice sempre ” vi prego lasciatemi in eredità anche solo i libri che sarò flice!” Vedi molto spesso le case Editrici e me lo confermava mio nipote, hanno da diversi anni la passione per l’etserofilia anche se scadente e le opere quelle che andrebbero publicizzate restano ferme…

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          4. Da tempo ho esaurito le copie a mia disposizione, l’unica che mi è rimasta è piena di scritte e correzioni apportate in previsione di una ristampa che non è mai stata messa in cantiere…
            Però, se proprio ci tieni, puoi trovarlo in biblioteca 🙂
            Il servizio bibliotecario nazionale mi comunica che a Parma non si trova, in compenso ben tre biblioteche di Reggio ne hanno una copia: la “Antonio Panizzi” di via Farini 3, la “Armando Gentilucci” di via Dante Alighieri 11 e quella della Fondazione I Teatri sita in piazza Martiri del 7 luglio 7 🙂
            L’unico problema è che probabilmente non potrai portartelo a casa, perché di norma i testi di quel genere sono disposti in consultazione, a disposizione degli utenti, e quindi non vanno in prestito.

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          5. Sai che ti dico? Per me il motto “italiani, brava gente” è falso anzi falsissimo. Non siamo brava gente, siamo anarchici e indisciplinati senza rimedio. Come scrivevo ieri a Alessandro, il modo più efficace di ottenere qualcosa dagli italiani è imporre loro per legge l’esatto contrario.

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