sono stati giorni di silenzio dal cell e dal computer, in cui ho voluto solo godere della presenza di mio marito, di mia figlia , di suo marito e della loro splendida bimba , la mia adorata nipotina Alya, nulla si è intronmesso nella nostra vicinanza, tranne una video-chiamata con le sorelle e i nipoti per la vigiglia e devo dire che ho avuto tempo e tempo per passare in rassegna la mia età e tutte le tappe che mi hanno condotta fino ad oggi ho avutà una infanzia molto felice, anche se mia madre per alcuni anni ha insegnato lontana da noi, ma avevamo nonna Colomba che era una forza una sicurezza un rifugio, una certezza e poi mio padre, forse taciturno, forse a volte scontroso, ma con tanto desiderio di farci conoscere le bellezze del mondo, ma anche i grandi problemi legati al sociale la mia adolescenza è stata un esplodere di desideri , di letture, di colori, di pennelli e di visite a musei, di amicizie importanti che mi seguono anche ora e poi la giovinezza e l’amore per la poesia, per la “lotta” politica , per le ingiustizie, per le manifestazioni, per le petizioni, per tutto quello che mi faceva sentire viva e partecipe della realtà che stavo vivendo e le prime cotte, i viaggi, i lavori di ogni tipo e ovunque per essere il più indipendente possibile anche economicamente, poi verso i 20 anni è arrivato l’amore quello del per sempre, un amore non facile, lui straniero con 6 anni più di me, e già con una carriera avviata che l’avrebbe portato in giro per il mondo e la mia non voglia di legarmi , ma di amare e vivere il nostro amore senza vincoli ufficiali, senza anelli o benedizioni varie, il mio desiderio profondo viscerale di libertà anche in amore poi la laurea, il lavoro subito a 23 anni e poi in giro per paesi a me sconosciuti, l’imparare una lingua che mai avrei immaginato di conoscere e vivere in realtà a me tanto lontane e cominciare ad amare altri mondi oltre il mio spazio, la mia città, la mia casa, è stato in quel periodo meraviglioso di scoperta della diversità che ho iniziato a conoscermi e forse a volermi bene, il sentirmi a casa anche a 8000 km da Parma mi ha fatto capire quanto il conoscere, l’accettare gli altri da noi sia fondamentale, mi ha aperto gli occhi e quando è arrivata la mia bimba l’unica cosa che avrei voluto lasciarle era il desiderio di conoscere e di non giudicare mai, ma di ascoltare e riflettere senza lasciarsi fuorviare da mode idee e di dubitare sempre prima di prendere una decisione conosci te stesso diceva il caro Socrate, ma io aggiungo per conoscere se stessi si deve cercare di ascoltare gli altri e di conoscerli, perchè spesso anche in chi ci è più lontano possiamo trovare un pezzo di noi stessi ho coltivato dall’adolescenza il piacere dello scrivere “versi” che poi versi non sono, sono solo pensieri ed immagini che arrivano e che mi viene voglia di fermare con la scrittura, come ho coltivato la voglia del colore nelle tele dei vari pittori che ho incontrato nei mie vagabondaggi, e un tempo coi pennelli, ma da molti anni giocando con la grafica digitale, i colori mi riempiono l’anima e allietano i giorni tristi e mi fanno riflettere nei giorni gioiosi, sono come la mia personale forma di autoanalisi!! ho visto molti paesi e molte raltà, ho incontrato molti volti e alcuni sono diventati parte essenziale della mia vita, ho ascoltato tante storie che sono diventate parte della mia, ho vissuto dolori grandi che pesano ancora e che mai se ne andranno, ma anche quelli sono vita quando ho compiuto 60 anni ho deciso di non nascondere più i miei capelli grigi, li ho tagliati corti corti ed ora sono molto orgogliosa della mia splendida chioma bianca e delle mie rughe, che mi raccontano tutti i momenti del mio vivere ho un carattere non facile, a volte sono molto severa con chi non accetta le proprie responsabilità e se ne fa carico, a volte mi assale la malinconia e allora mi rintano sui miei fogli, ma sono consapevole dei mie difetti e a volte li lascio sfogare un po’ e poi li richiudo nei cassetti! oggi sono sopratutto nonna , mi sento viva , anzi vivissima con la mia nipotina che il 30 dicembre ha compiuto 5 anni e che come regalo ha voluto una “batteria” già proprio una batteria che suona ormai da 8 mesi assieme al pianoforte! è una bimba rock, vivace e monella e bellissima e con lei vivo una nuova vita direi che ho soltanto 5 anni compiuti il 30 dicembre!
le mie età in foto non particolarmente belle, ma legate a momenti che ricorderò sempre
parlami dell’amore che semina germogli nei deserti africani o su guglie di lava lasciami ondeggiare lievemente al tuo sguardo come campo di grano o fiammella di brace.
toglierò danzando i petali odorosi che hai steso sulle sete di questo letto immenso che ha colore di muschio e sapore di mare
embrioni di grezze illusioni riconosco in sciami di facce, in greggi di occhi dipersi, d’angoscia dissolti sul confine del tempo.arrotolata in fili di seta ti inseguo per fondali marini primordiali e misteriosi, trattenendo il fiato ed i pensieri.
stasera sono in vena di nostalgie e di ricordi, forse perchè c’è molto fraddo e mi sto arrotolando nelle mia copertina di Linus, cioè tanta musica e precisamente Debussy ah ah qualcuno dirà sempre lui… si quando ho freddo sì! e poi adesso accendo i termosifoni… e sfoglio il mio quaderno di fanciulla innamorata cotta! era il periodo francese e un invero freddo e umido come solo a Parigi è…
Pensées d’un après-midi de la mi-hiver…
J’ai envie de t’envoyer un billet avec un coeur transpercé par une flèche, comme une adolescente amoureuse de son professeur d’histoire. J’ai envie de sentir ton nez sur mon cou, ta main dans mes cheveux, ton souffle près de mon oreille et sur ma bouche. J’ai envie de me promener dans le froid avec toi, ma main dans ta poche. J’ai envie de me réfugier dans ton manteau pendant que tu me dis des mots enflammés…
piccola traduzione
Pensieri di un pomeriggio di mezzo inverno…
Ho voglia di mandarti un biglietto con un cuore trafitto da una freccia, come un’ adolescente innamorata del suo professore di storia. Ho voglia di sentire il tuo naso sul mio collo la tua mano frai miei capelli, il tuo respiro vicino all’orecchio, sulla bocca. Ho voglia di passeggiare con te nel freddo, con la mia mano dentro la tua tasca. Ho voglia di rifugiarmi dentro al tuo cappotto mentre mi dici parole di fuoco…
sola come un enigma guardo spazi, pareti che mi assediano apro occhi senza ciglia, sveglia senza luna, scrivo a te parole amaranto come inni all’insonnia del cuore con l’inchiostro rosso del tramonto a colmare il limite del giorno e fuori oltre la soglia soffia il vento d’autunno