è l’alba che tanto ho aspettato inizio pieno del giorno
sgusciati dalla notte liberi, occupiamo la realtà del tempo
dal buio dell’inesistenza provo a immaginare la gioia dentro le parole dette quando distendi i versi ancora chiusi in bocconi di vento vestiti di seta e candore
parlami dell’amore che semina germogli nei deserti africani o su guglie di lava lasciami ondeggiare lievemente al tuo sguardo come campo di grano o fiammella di brace.
toglierò danzando i petali odorosi che hai steso sulle sete di questo letto immenso che ha colore di muschio e sapore di mare
a volte ritornano come flash memorie lontane degli anni della giovinezza, dei 17, 18 anni, che si pensava non esistessero più e si fanno avanti come sensazioni per un particolare, per qualche piccola cosa insignificante che ci è rimasta incollata ai pensieri come ci racconta Tenco… quasi sera, e tu eri con me, eravamo seduti accanto al mare. e sopra la sabbia, le orme dei nostri piedi scalzi tu mi parlavi, e io guardavo una vela passare: era bianca, era gonfia di vento, era ormai quasi sera. e non ricordo altro, né la voce che avevi, né il nome che avevi, sei uscito dalla mia vita e di te non so più nulla , ma ricordo quella vela bianca che ci sfiorò in lontananza ed era bianca quasi abbagliante, sparita anche lei nel nulla, ma non c’era vento
il profilo di un rapido gesto raccoglie la gioia improvvisa di bagliore svelato nel frangersi d’onda
di pioggia e lampi era il tempo di notti insonni a scrutare il vento
il silicio eccedente la soglia inerte della battigia a dorsale poggiata sul limine del rosso arancio di un tedioso tramonto
rovina in fragore nell’apogeo incipriato di visi folti di rughe arcaiche e cremisi a pioggia d’estate allineate in archetipi ondulati e migranti in nebbie cineree, scomposte allungate in strade di sudore
le foglie fuggono talvolta come pensieri si annodano ai venti che non osano sfiorare a sfilacciare nuvole in blu d’emozioni volgendo il dorso al sole in nota di luce
si posano in un sogno smarrito in cerca di identità e piano piano diventano abito sul mio corpo sfilato