
ad una “donna” che la violenza sotto forma di amore malato e possessivo ha spento per sempre
cammina sotto la pioggia
senz’ombrello
non vede le gocce
che bagnano
il suo impermeabile giallo
l’acqua spazza la polvere
della memoria dal suo volto stanco
percorre la strada senza ritorno
smarrita dai giorni consumati
cadono lacrime dagli alberi
a bagnare le ultime foglie
uno sparo,
e passi frenetici risuanano aspri
sull’asfato macchiato a sangue