
accetta la mia pazzia
quando mi esce dalle labbra
come melodia ricorrente di
un vecchio violoncello
le cuciture dei segreti
sono sgualcite, smerlate
chiedono l’oscurità della notte,
e il sonno – nere farfalle
colpite da luce improvvisa –
entra a piedi scalzi
nei giardini invisibili
a colorare i vecchi desideri