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Gianna Macchiamatta da (Old Possum’s Book of Practical Cats di T. S. Eliot)

Storia molto liberamente tratta dal libro “ Il libro dei gatti tuttofare” di T. Eliot e reinterpretata per raccontarla alla mia nipotina

Vorrei raccontarvi delle storie di alcuni gatti che un Signore di Nome Thomas Eliot scrisse tanti tanti anni fa in un libro che si chiama “Il libro dei gatti tutto fare
questo libro piaceva tanto anche a mia figlia quando era piccola.
Bene cominciamo con la storia della gatta:


Gianna Macchiamatta!


Gianna Macchiamatta ha un pelo tigrato con macchie di leopardo (pensate un po’ che tipo strano!!) e sta seduta tutto il giorno su un gradino proprio in cima alla scala o si nasconde sotto lo zerbino.
Ma è quando arriva la notte che Gianna comincia a lavorare, appena la famiglia si è adormentata si liscia bene il pelo e si mette a frugare in cantina, a vedere se ci sono i topolini e quando li ha trovati li mette tutti in fila e insegna loro un po’ di musica, di ricamo e il lavoro ad uncinetto.
E’ impossibile trovare un gatto che le somigli e quando c’è una bella giornata ama starsene al sole a schiacciare un pisolino e come il solito quando viene la sera e la famiglia dorme Gianna scende in cantina e si mette a cucinare per i suoi amici topolini, una bella torta topolsa con pane e piselli e una gialla frittatina con prosciutto e formaggio
A Gianna piace molto tirare le tende come per farci dei nodi e ama anche guardare dalla finestra gli uccellini svolazzare.
Così passa le sue giornate e le sue notti Gianna Macchiamatta.
alla prossima storia di gatti un abbraccio

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depose una perla all’angolo del suo labbro


depose una perla all’angolo del suo labbro
e nei capelli di lei germogliarono parole
sulla scia di una linea sottile
inumidita dalle note leggere ritmate
a pelle callosa di un rosso tamburo


amanti distesi in spiagge di anni
emergono da maree cineree
di un oceano metronomo di naufraghi
e nella cavità di schiume rovesciate nel tempo
una mano a carezza di pelle
sfiora marmi d’avorio levigati

divertissment un peu fous (Ne sento l’aroma che non c’è)

Ne sento l’aroma che non c’è,
ad occhi chiusi
nel tentativo vano
di spegnere la sveglia
con mano vagante alla sua ricerca.
Ne sento l’aroma che non c’è,
lavando faccia e i denti
senza sbirciare lo specchio
ogni mattina piu’ veritiero.

Ne sento l’aroma che non c’è,
chiamando la prima volta mia figlia,
sorda ad ogni voce.
Mi assale prepotente
il desiderio di lui
mentre avvito la moka
e accendo il gas.

Il desiderio diventa urgenza
chiamando la seconda volta mia figlia,
sempre piu’ sorda ad ogni voce.

Il fischio !
il fischio !!!!…

Sta salendo
sta venendo in superficie,
nero bollente amaro.

Il suo aroma si sparge
per l’aria qual
essenza preziosa.

Con cura lo verso
nella calda bianca tazzina
che avvicino alla bocca
aperta ad un voluttuoso sorriso.

Un sorso
e poi un altro
e un altro ancora,
scalda il corpo, il cuore, l’anima.

Il sapore amaro, forte
resta per lungo tempo
fino al prossimo amplesso
tra un liquido chiamato caffè
e la mia bocca.

hommos / hummus, golosa salsa di ceci e sesamo

Il Medio Oriente è spesso definito la culla della civiltà. È un immagine che mi coccola e alla quale collego tutti i suoi colori caldi e i suoi sapori rassicuranti.
~
Hommos o Hummus in arabo vuol dire ceci.
~
Questa salsa magica di ceci e sesamo è ottima per grandi, graditissima ai più piccoli e favorisce il consumo di legumi che spesso scarseggiano nelle nostre tavole.
~
Ho sempre sostenuto e favorito, insieme a mio marito, una cucina di casa che ascoltasse le vecchie ricette delle nostre diverse culture per ritrovare negli ingredienti semplici del passato tutti i valori nutrizionali (e non) che servono oggi per nutrire il nostro corpo e la nostra mente.
~
Ingredienti:
260 g di ceci cotti sbucciati
il succo di un limone
1 cucchiaio di yogurt
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio (o 1 e 1/2) di ***tahina
1 cucchiaio piccolo di sale
un buon frullatore o tritatutto
~
È semplicissimo ottenere questa crema magica: si frullano i ceci, si aspetta prima di aggiungere gli altri ingredienti che i legumi siano già morbidi e abbastanza frullati, quindi aggiunti tutti gli altri ingredienti si continua a frullare fino ad ottenere una crema densa senza grumi.
~
mi raccomando, assaggiate sempre e seguite il vostro palato per raggiungere la miglior crema per voi!
Buona scorpacciata di ceci!
~
Si contendono la vera origine di questa salsa diversi paesi del Medio Oriente tra cui il Libano, la Palestina e lo stato di Israele.
Per questo motivo il Libeìano ed Israele hanno aperto una diatriba legale che dura dal 2008
~
***La Thaina o Tahin è un ingrediente fondamentale per la riuscita dell’ Hommos.
~
Si tratta di una lavorazione particolare dei semi di sesamo – in antichità la chiamavano il “vino di sesamo” – che vengono tostati con delicatezza, tritati e impastati con olio di sesamo. ~
Ricchissima di vitamine e sali minerali aiuta anche ad abbassare il tasso di colesterolo e si ritiene preziosa per il fegato.

RAPIDA: la pasta dell’ultimo momento

Ingrdienti

250g di mezze penne rigate
3 cucchiai di passata di pomodoro
3 cucchiai di ricotta
3 cucchiai di olio
mezzo cucchiaio di burro
i cucchiaio di parmigiano grattuggiato
un pizzico di noce moscata
(volendo potete aggiungere altre spezie in polvere, tipo zenzero, coriandolo, curry, dopo averle tostate in una padella antiaderente )
sale quanto basta

come si fa

mentre cuociono le mezze penne,
1) mettete in una terrina la salsa di pomodoro e salarla come vogliamo
2) aggiungete l’olio, il burro, la ricotta e il pizzico di noce moscata
3) quando le mezze penne sono cotte (io le amo al dente) scolatele, ma non troppo che resti un po’ di acqua di cottura e versatele nella terrina con gli ingredienti.
4) mescolate bene bene che si sciolga la ricotta e mangiare!!!!

il tempo più lungo di questa ricetta è la cottura della pasta!

se si avanzasse , fate degli zucchini tagliati a dadini in padella con un po di olio e aglio salateli bene , una spruzzata di parmigiano e dopo 5 o 6 minuti sul fuoco , buttateci dentro per 1 minuto o due la pasta avanzata e girate!
wowo da leccarsi i baffi

torta all’arancia con profumo di limone

“”È bianco il colore della cucina
che riempie le borse della spesa
appoggiate a terra mentre
scambiamo le novità della settimana.””

ingredienti

150gr zucchero
scorza di un limone non trattato
scorza di un’arancia non trattata
50gr succo di limone
100gr succo di arancia
4 uova temperatura ambiente
80gr olio di semi
un cucchiaino (5ml) estratto di vaniglia oppure mezza bustina di vanillina in polvere
200gr farina 00
8gr (mezza bustina da 16gr) lievito per dolci
(stampo da ciambella o tortiera da 20-22-24cm imburrato e infarinato)
zucchero a velo per guarnire (io di solito non lo metto, perchè preferisco mantenga il suo gusto leggermente fresco e non troppo dolce)
Cottura: 170°C | 50 minuti | forno statico | ripiano centrale

può essere fatta anche con farina di riso al posto della farina00 per chi è intollerante al glutine, aggiungendo alla farina di riso una puntina di gomma di xantano** per ammorbidire l’impasto.

preparazione

1) versare lo zucchero in una terrina
2) grattuggiare nello zucchero la scorza del limone e dell’arancia senza arrivare al bianco
3) con i polpasterelli schiacciare le scorze grattuggiate con lo zucchero al fine di amalgamarle bene e sprigionarne il profumo e il sapore
4) spremere il succo di un limone e di una arancia di solito sono insieme 150 grammi se fossero di meno allungate con un po’ di succo di arancia
6) dividere le uova mettendo i tuorli nella terrina con lo zucchero e gli albumi in una altra terrina
7) montare gli albumi a neve fermissima con le fruste meglio se elettriche così si fa prima
6) senza lavare le fruste montare per bene lo zucchero con le uova e le scorze finchè il composto non diventi quasi bianco
7) versare nelle terrina dello zucchero ben montato il succo di limone e arancia e l’oiio di semi
8) sempre con le fruste mescolare qualche secondo
9) aggiungere la farina poco alla volta e poi il lievito
10) adesso piano piano incorporare con un cucchiaio ( io preferico di legno come faceva lamia nonna Colomba) gli albumi montati a neve , facendo il solito movimento dal basso verso l’alto per incorporare aria
11) quando gli albumi sono tutti incorporati versare l’impasto nelle teglia e infornare in un forno già caldo
12) prima di togliere dal forno consiglio sempre di fare la prova stuzzicadente, cioè prendere uno stuzzicadente infilarlo dolcemente al centro della torta e se è asciutto quando si toglie la torta è cotta, se fosse umido lasciare ancora qualche minuto

** la gomma di xantano da molti è considerata nociva perchè in alte dosi è un lassativo notevole, e i prodotti confezionati senza glutine a volte ne contengono grandi quantità sotto la dicitura E415 , ma 1 o 2 grammi cioè la puntina di un cucchiaino non si sentono neppure e svolgono al meglio la loro funzione. per come usare la gomma di xantano basta contattarmi.

Pane arabo cotto sul fuoco

Ingredienti
3 hg di farina 0
5 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di olio di semi
150/180 grammi di acqua (a seconda di quanta acqua assorbe la farina)
Una padella antiaderente
Una griglia coi piedi da mettere sulla fiamma

Procedimento

  1. Sciogliere il lievito in 60 ml di acqua con un cucchiaino di zucchero e lasciar riposare qualche minuto
  2. Mettere la farina in una terrina e aggiungere l’olio e due cucchiai di acqua e mescolare bene con una forchetta,
  3. aggiungere l’acqua del lievito piano piano e mescolare
  4. aggiungere lentamente l’acqua rimanente e prima di finirla aggiungere il sale , impastando con le mani
  5. l’impasto deve essere morbido ma non appiccicoso.
  6. Quindi continuare ad impastare sul tagliere fino a quando è bello liscio .
  7. Farne una palla metterlo nella terrina e coprirlo con la pellicola per bene affinché non prenda aria.
  8. Quando è raddoppiato di volume capovolgerlo sul tagliere e senza manipolarlo tropo fare 6 palline coprirle con la pellicola e lasciarle riposare per 15 minuti
  9. col mattarello stendere delle forme rotonde sottili 3 o 4 mm e poi coprirle ancora con pellicola per lasciarle riposare 20 minuti
  10. LA COTTURA (il momento più simpatico)
  11. Si scalda la padella antiaderente si adagiano dentro uno alla volta i dischi di impasto e quando si vedono le bolle alzarsi si girano per pochi secondi e poi si passano nella griglia sul fuoco
  12. Quando cominciano a gonfiarsi si girano e in pochi secondi sono pronti
  13. Lasciati raffreddare si possono farcire e si conservano in sacchetti da pane anche per 3 giorni

La stessa ricetta può essere fatta senza lievito e senza sale e le misure sono : la faina deve essere il doppio dell’acqua, e si può agiungere un cucchiaio di olio di semi

cucinando: il pane in pentola

le mie ricette vecchie nuove e sperimentate, ma sempre molto usate!!

facciamo il pane in pentola!!

E’davvero molto semplice . l’impasto sarà a lunga lievitazione in frigorifero, ma senza troppi passaggi, adatto anche a chi non sa cucinare! cominciamo con delle dosi per una pagnotta di pane giornaliero che cotto sarà all’incirca di 500 grammi.

Ingredienti

300 ml di acqua
2 grammi di lievito di birra disidratato *
sale a piacere, io ne metto un cucchiaino
un cucchiaino di zucchero
400 grammi di farina 0**
Una forchetta
Una pentola con un fondo spesso e coperchio che possa andare in forno

  • *si può usare il lievito fresco di birra 4/5 grammi oppure il lievito madre 10 grammi circa e si sciolgono direttamente nell’acqua con lo zucchero
  • ** la farina può essere anche metà 0 metà manitoba o integrale o 00
  • Come si fa

Preparo la farina con il lievito e lo zucchero
metto l’acqua in una terrina e aggiungo la farina piano piano mescolandola con una forchetta, a metà farina metto il sale poi finita la farina resta un impasto grumoso e appiccicoso
Lo copro con una pellicola e lo lascio riposare 15 minuti poi lo scopro e con una spatola giro intorno all’impasto per bene e lo ricopro, poi ripeto questa operazione tre volte a distanza di 15 minuti
poi lo metto in frigorifero coperto con la pellicola e lo lascio tutta la notte .
Di solito lo faccio il pomeriggio per il giorno dopo.
Se si usa il lievito madre deve rimanere in frigo almeno 15/16 ore
Quindi il mattino dopo lo tolgo dal frigo, lo lascio fuori 15 minuti
poi infarino bene il tagliere e le mani ( è molto appiccicoso) e lo metto piano piano sul tagliere
ne faccio un rettangolo usando per stenderlo i polpastrelli delle mani senza schiacciarlo troppo
faccio quindi le pieghe tiro un lembo fino a metà del rettangolo poi sovrappongo l’altra metà e chiudo bene coi polpastrelli poi lo piego per il lungo in tre
rifaccio ancora le pieghe allo stesso modo una altra volta e poi lo aggiusto come una palla
prendo una zuppiera vi metto dentro un canovaccio lo infarino e vi deposito l’impasto spolverando sopra un po’ di farina. Lo copro e lo lascio lievitare circa due ore a temperatura ambiente. Poi accendo il forno statico a 240 gradi e quando è caldo vi metto dentro la pentola molto spessa col coperchio per 10 minuti che si scaldi per bene
quindi dopo i 10 minuti tolgo la pentola e gli rovescio dentro l’impasto, metto il coperchio e rimetto nel forno il tutto e aggiungo anche in basso un pentolino con dell’acqua.
Dopo 10 minuti tolgo il pentolino e dopo 30 il coperchio, abbasso a 230 gradi e lascio cuocere ancora 20 minuti . Ed è pronto , lo lascio raffreddare su di una griglia e si mangia!!
È molto lungo da spiegare
Ma semplicissimo da fare

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