allora , siamo qui a raccontarci la vita un altro anno, ti ricordi, era il giorno del tuo compleaano, noi davvero giovanissimi, allegri e felici, con il mondo in mano, e tu che nemmeno sapevi dire bene il mio nome! le telefonate a cui favevo rispondere da mia madre, perchè volevo conquistare il mondo e non un ragazzo, ma tu insistevi, e hai vinto! sono passati 45 anni, e siamo ancora qui, a festeggiare il tuo compleanno , non più giovani d’età, ma di cuore sì eccome!
Auguri vecchio mio!
giunta è la notte!! lascia che andiamo verso il sogno
il buio invita a musica e canti la gioia invade la tua pelle come rugiada
la luna ospite al nostro banchetto beve nettare di rosa
vieni, la terra sarà morbido cuscino per te raccolto fra le mie braccia
beviamo coppe di rugiada ascoltando il suono dell’oud
Stranissimo pomeriggio, di quelli che ricordi, che ti prendono dentro, che vorresti fosse finito prima ancora di essere cominciato. Mi ricorda i pomeriggi di aprile in Irlanda, un cielo cupo, nuvoloni all’orizzonte e onde alte che si infrangono contro i massi del molo vecchio di Dublino, la pioggia che ti bagna fin nelle ossa e poi All’improvviso il cielo si apre e comincia ad intravedersi un piccolo pallido sole, un vento leggero si alza, diventa forte, importante e spazza in un attimo le nuvole, lasciandoti attonita e felice davanti ad un azzurro limpido, terso, restano solo gli spruzzi delle onde che bagnano la tua giacca e i tuoi capelli. Ecco il pomeriggio di oggi è cominciato con nuvoloni densi e pioggia che mi hanno costretto a indossare l’impermeabile, non mi piace molto indossare l’impermeabile, è vero mi ripara dalla pioggia, ma mi rende goffa, maldestra, ma poi si è alzato il vento, anzi forti venti liberatori, dai nomi esotici, i nomi degli affetti, degli amici e le nuvole se ne sono andate, il cielo è tornato limpido e finalmente ho potuto togliere l’impermeabile. Se potessi correrei con loro a piedi scalzi nei campi di erica resi magici dalla pioggia appena passata.
oggi sul Blog di Biagina Danieli c’era questa poesia, che mi ha colpito immediatamente per i suoi richiami alla mia infanzia , quando una trottola era un gioco magnifico, di quelli da compleanno e all’interno di quei versi c’è una metafora profonda raccontata con levità e verità come sa fare lei, Biagina,riesce a mostraci parti di noi con grande scioltezza e grazie anche se le parole possono essere forti e dure! grazie sempre
ruoto su me stessa come una trottola giro e mi diverto creo vortici e cerchi concentrici una paffuta manina di bambino mi usa e ride a crepapelle poi nella notte mi ripone sul comodino e li rimango in immobile riposo fino al prossimo gioco fino a quando non si stancherà di me
la donna cannone si guardava allo specchio, che avaro d’amore rifletteva le rughe, le guance appassite, gli occhi spenti, di anni passati a far divertire un pubblico cinico ipocrita e indifferente. Solo il sorriso veniva riflesso integro, oscenamente vero nel suo candore verginale di ragazza mai diventata donna
oggi vi parlo un po’ di Lei, per una cosa che ora vi racconto: io seguo un favoloso blog di musica Cap’s Blog di Claudio Capriolo e oggi ha pubblicato un brano musicale di Riccardo Malipiero (24 luglio 1914 - 2003): Costellazioni per pianoforte (1965) che ha in copertina proprio il quadro che io ho messo sopra, ma non riuscuivo a ricordarne l’autore!!! la memoria! poco fa mi son ricordata e allora ho pensato di farvi conoscere il suo autore! e poi ho scoperto che bastava chiedere a Claudio che il nome dell’autore era nella descrizione sotto al video di youtube!
Kay Sage, era una americana Surrealista artista e poeta, attiva tra il 1936 e il 1963, membro del periodo surreale dell’Età dell’Oro e del dopoguerra, è principalmente riconosciuta per le sue opere artistiche, che in genere contengono temi di natura architettonica. Sage è nato ad Albany, New York, in una famiglia benestante che aveva fatto i suoi soldi nel settore del legname. Suo padre, Henry M. Sage, era un membro dell’assemblea di stato l’anno dopo la sua nascita e in seguito era stato senatore di stato per cinque mandati. Sua madre era Anne Wheeler (Ward) Sage. Anne Wheeler Ward Sage ha lasciato suo marito e sua figlia maggiore subito dopo la nascita di Kay per vivere e viaggiare in Europa con Kay come compagna. Lei e Henry Sage divorziarono nel 1908, ma Henry Sage continuò a sostenere la sua ex moglie e la figlia minore, e Katherine andava a trovare lui e la sua nuova moglie ad Albany di tanto in tanto e gli scriveva lettere frequenti. Katherine e sua madre si stabilirono in una casa a Rapallo, in Italia, ma visitarono anche molti altri luoghi, tra cui Parigi. Katherine parlava correntemente il francese e l’italiano, ha frequentato diverse scuole, tra cui la Foxcroft School in Virginia, dove è diventata amica per tutta la vita dell’erede Flora Payne Whitney. la giovane Katherine disegnava e scriveva come hobby, ma la sua prima formazione formale in pittura fu alla Corcoran Art School di Washington, DC, nel 1919-1920. Dopo lei e sua madre tornarono in Italia nel 1920, studiò arte a Roma per diversi anni, imparando tecniche e stili convenzionali. Le piaceva particolarmente dipingere all’aperto nella Campagna Romana con l’insegnante Oronato Carlandi e gli altri studenti. Molto più tardi, Sage affermò che “questi erano i giorni più felici della mia vita”, e disse al suo amico e gallerista Julien Levy nel 1961 che la sua esperienza in campagna modellò la sua “idea prospettica di distanza e lontananza”. Tuttavia, negli anni successivi la Sage di solito sosteneva di essere autodidatta Sage incontrò un giovane nobile italiano, il Principe Ranieri di San Faustino, a Roma intorno al 1923 e si innamorò di lui, credendo inizialmente, come scrisse ad un’amica nel 1924, che lui fosse “io in un’altra forma“. Si sposarono il 30 marzo 1925. Per dieci anni la coppia visse la vita oziosa degli aristocratici, che Sage in seguito descrisse come “una palude stagnante“. Guardò indietro a quel tempo come anni che semplicemente “gettava via ai corvi. Nessuna ragione, nessuno scopo, niente. ” Suo marito era contento del loro stile di vita, ma Sage no: come scrisse nella sua autobiografia, China Eggs, “Una sorta di senso interiore in me stava riservando le mie potenzialità per qualcosa di meglio e più costruttivo”. Dopo la morte del padre e della sorella decide di lasciare il marito per farsi una sua vita indipemdente come artista e arriverà a Parigi ,, dove comincerà ad esporre i suoi lavori e ad avicinarsi al surrealismo dopo aver ammirato i lavori di de Chirico
diverse storie vengono raccontate sull’incontro di Sage con il suo futuro marito, l’artista surrealista Yves Tanguy una venne dal poeta greco Nicolas Calas , che ricordò che lui e Tanguy accompagnarono il leader surrealista André Breton alla mostra dei Surindépendants e furono abbastanza colpiti dai dipinti di Sage da cercarla, Calas affermò che Breton era sicuro che i dipinti dovevano essere stati realizzati da un uomo Tanguy all’epoca era sposato con Jeannette Ducroq, ma erano separati, e lui e Sage si innamorarono immediatamente.
La relazione tra Kay Sage e Yves Tanguy era tanto enigmatica quanto la loro arte. Durante le stesse feste durante le quali ha sbattuto la testa contro quelli di altri uomini, Tanguy ha aggredito Sage verbalmente e talvolta fisicamente, spingendola e talvolta addirittura minacciandola con un coltello. Sage, secondo i resoconti degli amici, non ha risposto all’aggressione del marito se non per cercare di convincerlo a tornare a casa, amici hanno anche detto che a Tanguy non piaceva la pittura di Sage e si sentiva geloso della fama che le era venuta, per quanto controversa o violenta fosse la loro relazione, Sage fu devastata dalla morte di Tanguy.
L’8 gennaio 1963, si sparò un proiettile nel cuore, seguendo le istruzioni nel suo testamento, Pierre Matisse seppellì le urne contenenti le ceneri di Sage e Tanguy nell’acqua al largo della costa della nativa Bretagna di Tanguy nel 1964