la giornata inizia,annegata nella preoccupazione, ritornano i dubbi a piantare palme nel cuore vorrei che un sole nella mia età prolungata oscurasse le ferite ancora sanguinanti,
il fantasma di un sorriso sulle labbra aleggia intorno al cuore, coltiva le aperture della vita con amore raccoglie i pezzi, prende me e mi porta lontano dal dolore.
e oggi è una festa mentre mi sorridi un granello di gioia si perde sulla mia bocca
correva l’anno 198e ed era un anno complicato! ma …..
sotto quel vecchio ponte scivolai in attesa di te nel buio che sbavava le strade ricche di ubriachi ed amanti a nascondere l’Universo nella tasca
e ti aspettavo
esitante, avvolto il corpo nella lana, guardando il risveglio dei gatti sotto il palazzo alto spostando i piedi fra pozzanghere luccicanti, il cappotto bagnato di pioggia
le tue mani più calde delle mie sulla schiena come ali giganti ad avvolgere le sponde curve del mio corpo
la testa immersa nel tuo petto ti vorrei guardare gonfio d’orgoglio
sentire la respirazione veloce al contatto del mio profumo
non posso placare la sete del nettare della memoria
cicatrice d’incredulità alleva la paura, le bugie nel cercare di ricordare una forma di bellezza aspettando il solito arrivederci
senti la lingua che fa pressione sul palato seduto sullo sgabello i piedi non toccano il pavimento e nulla coprirà i lividi
— esitano i rami del salice — scopri il viso dagli occhi, ascolta i lamenti dal profondo del buio corri qualunque stagione tu voglia — il petto spoglio dei tempi fuggenti —
le donne hanno cappotti pesanti come i loro pensieri
si guardano nello specchio un foglio di vetro riflettente all’interno di una cornice di noce agitano le mani a scacciare un ricciolo sulla fronte, a colorare di rosso pallide labbra, a rigare di nero occhi verdi, azzurri nocciola
domani dimentiche del viso di ieri ripeteranno il ricordo dei gesti allo specchio
le donne hanno scaffali d’avorio con mucchi di carte, fogli bianchi da scrivere e lettere d’amore consumate, da ricordare
le donne vorrebbero un fantasma per controllare i loro abiti mondani quelli delle partenze da un lato quelli degli arrivi dall’altro
i fantasmi sono onesti, silenziosi spalmano le pareti d’anima ombre senza testa, uccelli erranti non occupano spazio e tempo
le donne mettono la carta sotto il pollo fritto per conservare puliti i piatti
le donne tolgono la chiave alla loro tastiera, e spostano il mouse sopra la loro pelle ferita dai pixels erranti dell’ultimo amante.