un ricordo di nonna Colomba…
a piccoli passetti attraversa la stanza riempiendola del suo sorriso, allarga le braccia e mi stringe con forza inaspettata in un abbraccio senza fine
– nonna, piano mi soffochi
-oh si potrei soffocarti d’amore, tenerezza mia, ma non oggi
– spero manco domani! e i biscotti non li fai?
– oggi li facciamo più tardi perché arriva Ermete!
– Ermete? e chi è, mai sentito Ermete, magari è un tuo spasimante e me l’hai sempre nascosto!
– sì …
guardo nonna spalancando gli occhi e non posso crederci che quella piccola donna carica d’anni dagli occhi arguti e sorridenti abbia uno spasimante segreto! non c’è più religione, se le nonne hanno lo spasimante e le nipoti no!
– Ermete è il figlio del notaio del Principe, sai quello che aveva la tenuta dell’Ardenga vicino al Taro, giocavamo nell’aia insieme dopo la trebbiatura e mi rubava i baci e i biscotti, ma lui è andato in città a studiare e io a servizio
mi piacevano i suoi occhi neri come la pece e i capelli lucidi che brillavano al sole, ce l’ho sempre avuto nel cuore e nella memoria
ieri è arrivato un pacco con una scatola di biscotti, e un biglietto : “sono sessanta biscotti lo stesso numero degli anni da che ti conservo nel cuore, vogliamo mangiarceli insieme domani? Ermete”
e oggi è domani e io aspetto Ermete, sono sessnt’anni anni che aspetto quei biscotti…