Hotel California
1976
The Eagles
Composta da: Glenn Frey, Don Henley, Don Felder
On a dark desert highway, cool wind in my hair
Warm smell of colitas, rising up through the air
Up ahead in the distance, I saw shimmering light
My head grew heavy and my sight grew dim
I had to stop for the night
There she stood in the doorway;
I heard the mission bell
And I was thinking to myself,
‘This could be Heaven or this could be Hell’
Then she lit up a candle and she showed me the way
There were voices down the corridor,
I thought I heard them say…
Welcome to the Hotel California
Such a lovely place (Such a lovely place)
Such a lovely face
Plenty of room at the Hotel California
Any time of year (Any time of year)
You can find it here
Her mind is Tiffany-twisted, she got the Mercedes Benz
She got a lot of pretty, pretty boys she calls friends
How they dance in the courtyard, sweet summer sweat.
Some dance to remember, some dance to forget
So I called up the Captain,
‘Please bring me my wine’
He said, ‘We haven’t had that spirit here since nineteen sixty nine’
And still those voices are calling from far away,
Wake you up in the middle of the night
Just to hear them say…
Welcome to the Hotel California
Such a lovely place (Such a lovely place)
Such a lovely face
They livin’ it up at the Hotel California
What a nice surprise (what a nice surprise)
Bring your alibis
Mirrors on the ceiling,
The pink champagne on ice
And she said ‘We are all just prisoners here, of our own device’
And in the master’s chambers,
They gathered for the feast
They stab it with their steely knives,
But they just can’t kill the beast
Last thing I remember, I was
Running for the door
I had to find the passage back
To the place I was before
‘Relax, ‘ said the night man,
‘We are programmed to receive.
You can check-out any time you like,
But you can never leave!’
piccola traduzione
Su una buia autostrada nel deserto, vento fresco nei capelli
Un tiepido odore di fumo saliva nell’aria
Lì avanti in lontananza ho visto scintillare una luce
La mia testa si è fatta pesante e la mia vista si è indebolita
Ho dovuto fermarmi per la notte
Lei stava lì all’entrata
Ho sentito un campanello d’allarme
E ho pensato
“Questo potrebbe essere il Paradiso o l’Inferno”
Allora lei ha acceso una candela e mi ha mostrato la strada
C’erano voci nel corridoio
Ho creduto di averli sentiti dire
Benvenuto all’Hotel California
Un posto così bello (Un posto così bello)
Un così bel viso
È pieno di stanze all’Hotel California
In ogni periodo dell’anno (Ogni periodo dell’anno)
Mi puoi trovare qui
Amava il lusso e il potere, aveva le curve di una Mercedes
Aveva tanti bei ragazzi vicino, che lei chiamava amici
Come ballavano nel cortile, dolce sudore estivo
Alcuni ballano per ricordare, alcuni ballano per dimenticare
Allora chiamai il Capitano
“Per favore portami il mio vino”
Lui disse, “Non abbiamo avuto quel fantasma qui dal 1969”
E ancora quelle voci stanno chiamando da lontano
Svegliandoti nel cuore della notte
Solo per sentirli dire
Benvenuto all’Hotel California
Un posto così bello (Un posto così bello)
Un viso così bello
Vivono su all’Hotel California
Che bella sorpresa (Che bella sorpresa)
Trovati degli alibi
Specchi sul soffitto
Lo champagne rosa ghiacciato
E lei disse “Siamo solo prigionieri qui, della nostra stessa vita”
E nelle stanze padronali
Si radunano per il banchetto
La pugnalano con i loro coltelli d’acciaio
Ma non possono uccidere la bestia
L’ultima cosa che ricordo
Correvo per raggiungere la porta
Dovevo trovare la via per tornare da dov’ero venuto
“Rilassati”, disse il portiere di notte
“Abbiamo in programma di accogliere
Puoi fare check-out quando vuoi
Ma non puoi mai andartene!”
Hotel California, il riferimento era quello ad un lussuoso hote di New York che si diceva stregato chiamato appunto -HC- il tema è stato ripreso da Stephen King nel suo romanzo “1408”, che ha dato origine al film omonimo del 2007, in cui si parlava appunto del Dolphin Hotel che era appunto l’HC DELGLI eAGLES. Don Henley diede a King i dettagli della canzone che ne fece un romanzo
moltre sono molte le interpretazioni che sono state date a questo testo, Dan Henley l’ha definita “la nostra interpetazione della bella vita a Los Angeles, è essenzialmente una canzone sull’oscura vulnerabilità del sogno americano, che è qualcosa che conosciamo bene”, in quel periodo gli Eagles erano preda di alcool e droga e dichiararono che si trattava di una metafora della schiavitù da stupefacienti
se articoliamo meglio il senso del testo possiamo anche fare un ragionamento più ampio: la California è sempre stata l’ultima frontiera, la terra in cui poter realizzare i propri sogni, isomma l’ultima zona d’America rimasta senza “padrone” (ricordate “California dreaming” dei Mama&Papas del 1965?).
ma dopo la rivoluzione dei figli dei fiori che culminò nel mega concerto di Woodstock del 69, tutte le spinte creative e rivoluzionarie terminaro piano piano, coloro che si erano battuti contro la guerra nel Vietnam, contro la rivoluzione violenta, che si erano opposti alla massificazione generale finirono come i loro padri inghiottiti dl sistema che tanto avevano combattuto, magari lavorando in banca o in grandi multinazionali.ì
la rivoluzione pacifica dell’America Nuova, nata a Los Angeles e San Francisco si era spenta e ci fu chi entrò a piedi pari nel sistaema chi invece si buttò nelle droghe e nell’alcool
Gli Eagles in Hotel California, come anche in Take it Easy, cantano proprio la fine dell’utopia , il soggetto diventa la coscienza americana che si imbatte nei propri ricordi senza saperne uscire a testa alta ” … qui non ci sono che fantasmi dal 1969…”
ognuno poi su questo testo ha fatto le sue riflessioni, alcuni definirono questi versi satanici facendo riferimento ad un fotel di San Francisco acquistato da Anton LaVey convertito nella sede della Chiesa di Satana
è una canzone che io amo molto e che ascolto spesso…