Elliot Erwitt o della tenerezza ed ironia

16bit drum scan made by Amanasalto in Dec 2013

Elliott Erwitt – Elio Romano Erwitz
fotografo americano 1928

se è vero che Erwitt è tra i fotografi che più di altri hanno saputo separare , e tenere separate, l’attività di ricerca personale da quella commerciale (“io sono il miglior cliente di me stesso!”), è altrettanto vero , per sua ammissione, che talvolta vi può essere una sovrapposizione, una committenza, magari anche ben retribuita, “che ti chiede di realizzare fotografie che tu avresti comunque scattato, solo per passione. Allora è il massimo”

dalle immagini del fotografo traspare anche il carattere dell’uomo-Erwitt, che è profondamente buono, Erwitt è un tenerone la sua tenerezza si riversa soprattutto sui cani e sui bambini. li ha fotografati entrambi dal giorno stesso in cui ha preso in mano una macchina fotografica; ai cani ha dedicato un libro intero “Dog Dogs”, cominciando proprio dal giorno stesso in cui scese da un autobus per mettere piede a New York

ma Erwitt ha anche uno spiccato senso dell’umorismo: una ironia affettuosa che si esprime nella battuta sempre pronta, tanto nella conversazione, come al momento di far scattare l’otturatore, e nel piacere del paradosso è un uomo che pensa in positivo, non è che chiuda gli occhi dinnanzi alla realtà : semplicemente la sua incrollabile avversione per ogni forma di violenza e sopraffazione si manifesta nella sua forografia, come nella vita stessa, con la riflessione eun invito alla riflessione

quel primo piano di Jacqueline Kennedy ai funerali del marito ha emozionato e commosso più della stessa sequenza dell’attentato che tutti hanno visto e rivisto in televisione

così come l’immagine dei due lavandini “white and colored”,

ben al di là del suo valore documentario sulla discriminazione razziale negli U.S., è diventata un simbolo, il simbolo potentissimo e straziante, di una qualunque ingiustizia nel mondo!

QUI potete trovare un simpatico viaggio attraverso la sua mostra -“Elliot Erwitt. Family”

Autore: Nonna Pitilla

Beh io sono una "donna, mamma, nonna", in pensione ormai da un po' di anni che ha amato e ama scrivere poesie e favole e cucinare e occuparsi di pittura o meglio di arte in generale. faccio molto volentieri la nonna di una bellissima bimba di 4 anni che è la mia vita, ma non ho abbandonato le mie passioni che volentieri condividerei con voi se volete. Il mio nome è Matilde, ma mia nipote mi chiama così nonna Pitilla... La Pitilla è un tipico pane salentino (lei non poteve saperlo), ma devo dire che mi rappresenta - anche se sono nata e ora vivo a Parma- amo la cucina in tutte le sue forme!

19 pensieri riguardo “Elliot Erwitt o della tenerezza ed ironia”

Lascia un commento

Rebus Sic Stantibus

Timeo Danaos et dona ferentes

4000 Wu Otto

Drink the fuel!

quartopianosenzascensore

Dura tenersi gli amici, oggigiorno...

endorsum

X e il valore dell'incognita

Cucinando poesie

Per come fai il pane so qualcosa di te, per come non lo fai so molto di più. (Nahuél Ceró)

Nonsolocinema

Parliamo di emozioni

Solorecensioni

... ma senza prendersi troppo sul serio

Parola di Scrib

Parole dette, parole lette

Indicibile

stellare

Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia ora