Raoul Dufy o della luce e del colore

Raoul Dufy
francese 1877 – 1953

vidi al Museo di Arte Moderna di Troyes, vicino Parigi una sua mostra di circa 300 opere pochi anni fa e devo dire che ne fui affascinata, è un pittore i cui quadri non rendono nelle stampe e neppure nelle foto, hanno bisogno di essere visti dal vero per gustare a pieno la bellezza dei colori
pittore unico, uno del più incredibili di tutti i tempi per i suoi stupefacenti blu, verdi, gialli e violacei che sembrano riempire un tessuto,saturarlo, farne un’esplosione d’intensità
il colore risplende sempre nel suo lavoro, la luce si diffonde con una ricchezza, un calore, una vita, incomparabili, tutto è fresco, vivo, allegro come la primavera nella natura o la gioventù nella vita…
JEAN CASSOU..sovrintendente del “Musée National d’Art Moderne” nel 1953di lui così diceva:
” fu un mago e nello stesso tempo un creatore potente, innovatore ed audace che può essere annoverato fra i 4 o 5 artisti che hanno dato il via all’arte moderna …”
i suoi colori non sono tanto i colori della natura, sono i colori della “pittura”, i colori della sua tavolozza che diventano parole, che diventano racconti di luce, perchè il suo colore genera luc
pittore, scenografo e disegnatore francese, fu Influenzato dall’impressionismo di Boudin, si schierò più tardi tra i fauves, ma la sua formazione si svolse in modo irregolare avendo dovuto cominciare a lavorare già a quattordici anni.
l’apprendimento proseguì con insegnanti votati alla tradizione accademica e solo a ventidue anni si iscrisse alla École des Beaux-Arts di Parigi, grazie a una borsa di studio offerta dalla sua città.
nell’ambiente artistico incredibilmente stimolante della Parigi di quegli anni si avvicinò a due anziani patriarchi dell’impressionismo come Monet e Pissarro, ma finalmente nel 1905 lo scandalo dei Fauves gli rivelò una pittura moderna e congeniale, soprattutto in Matisse. Da allora la sua sigla elegantemente decorativa, quasi arabescata, si affermò con successo in una produzione assai vasta, dalla pittura alla grafica, dalle ceramiche ai tessuti, dalle illustrazioni alle scenografie
si libera così del naturalismo di tipo impressionista, ormai superato, e inizia a creare gli straordinari ghirigori dinamici di colore che diventeranno caratteristici della sua pittura, in una trasfigurazione originalissima del vero distillato in intreccio di movimenti guizzanti e senza peso.

potete trovqare QUI una sua buona biografia

Claudio Capriolo nel suo BLOG ha messo un bellissimo post con la musica di Igor’ Stravinskij (1882 - 1971): Double Canon (In Memoriam Raoul Dufy)

GRAZIEEEEE

Autore: Nonna Pitilla

Beh io sono una "donna, mamma, nonna", in pensione ormai da un po' di anni che ha amato e ama scrivere poesie e favole e cucinare e occuparsi di pittura o meglio di arte in generale. faccio molto volentieri la nonna di una bellissima bimba di 4 anni che è la mia vita, ma non ho abbandonato le mie passioni che volentieri condividerei con voi se volete. Il mio nome è Matilde, ma mia nipote mi chiama così nonna Pitilla... La Pitilla è un tipico pane salentino (lei non poteve saperlo), ma devo dire che mi rappresenta - anche se sono nata e ora vivo a Parma- amo la cucina in tutte le sue forme!

15 pensieri riguardo “Raoul Dufy o della luce e del colore”

  1. Fu tra i (migliori) amici di mio zio Paul Nelson e mua zia materna ed abitavano entrambi nell’ VIII arondisment a Parigi, io purtroppo a 3 anni nn vi ero ancora andata.mio nonno materno anche lui pittore fu tra i firmatari de Il Manifesto futurista.
    A presto grazie🌦

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